L’operazione marketing del sottomarino a Milano era una bufala, al timone c’era Schettino



È in prima pagina su tutti giornali da ieri, l’operazione marketing realizzata da M&C Saatchi per Genertel che ha fatto tanto parlare di se in rete. A quanto pare non si tratterebbe esattamente di una campagna pubblicitaria, ma soltanto del tentativo di nascondere un’altra malefatta. Come è spesso successo in passato, anche questa volta lo stato vorrebbe tenere sotto silenzio la verità: Francesco Schettino era al timone del sottomarino.

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Il fatto

Era quasi mezzogiorno quando un sottomarino è spuntato fuori in via dei Mercanti a Milano a pochi passi da Piazza del Duomo, fra lo stupore dei passanti e dei turisti che stavano pranzando nei rinomati ristoranti, distruggendo l’asfalto per la grande voragine creata nel suolo. Un fatto che ha lasciato tutti con il fiato sospeso e che avrebbe potuto causare gravi danni se fosse accaduto soltanto qualche giorno prima durante la settimana della moda.

A riportare per primi la straordinaria notizia è stata la Repubblica. A quanto pare, secondo fonti anonime, tutto questo sarebbe una grande bufala. Non si tratterebbe infatti di un’ingegnosa attività di marketing ma di un vero e proprio incidente che il governo sta cercando di tenere nascosto. Lo scopo sarebbe quello di salvare l’immagine del paese, già pesantemente intaccata da varie vicende in anni recenti, soprattutto quando è saltato fuori il nome del responsabile. Il comandante Francesco Schettino, che aveva causato l’incidente della Costa Concordia nel Gennaio del 2012 deviando la rotta per un saluto troppo ravvicinato all’Isola del Giglio, era al timone del sottomarino, come lo dimostrerebbero le numerose telecamere a circuito chiuso poste sul palazzo dei Giureoconsulti. La paura di una demagogica reazione della stampa internazionale è alta e il clima non è dei migliori.

L’impensabile sarebbe accaduto stamattina nel centro storico di Milano. Dalle prime ricostruzioni, l’ex-capitano della Costa Concordia si stava recando al tribunale di Corso Porta Vittoria quando, a causa dell’innalzamento del Naviglio Grande e dell’aumento delle correnti, il sottomarino è stato spinto verso il Duomo. Dalle sue dichiarazioni, Schettino si sarebbe giustificato dicendo: “Nessun inchino, volevo semplicemente presenziare al processo. Le falde acquifere di Milano sono impazzite improvvisamente e hanno spinto il sommergibile in superficie”. Francesco ritorna poi sull’accaduto e sul processo: “Mi stavo recando al tribunale per difendere i miei interessi sulla questione della Costa Concordia e quella maledetta corrente ha deviato il sottomarino dalla sua traiettoria ma fortunatamente sono riuscito a sorpassare il Duomo senza danni per poi spuntare in Via dei Mercanti, per un pelo buttavamo giù la Madonnina.”

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L’operazione di pulizia dei detriti, condotta dai servizi segreti, è scattata all’istante. La polizia, sotto la direzione del SISMI, si è recata sul luogo dell’incidente portando via il capitano, l’equipaggio e tutti i passanti increduli. Inoltre, non essendoci scialuppe sul sottomarino, il capitano che voleva scappare è stato costretto ad spettare l’arrivo dei finti vigili dei fuoco per poter scendere dall’imbarcazione.

Per evitare un nuovo caso mediatico il governo ha pensato di intraprende un’operazione senza precedenti, M&C Saatchi e Genertel sono stati chiamati in causa per mettere in piedi una incredibile campagna mediatica di copertura. Per fortuna non ci sono stati feriti ma la via e i condotti sotterranei sarebbero stati completamente compromessi o distrutti. L’inchiesta è in corso proprio in questo momento in un luogo tenuto segreto, attendiamo ulteriori aggiornamenti.

Da Milano, Fausto Ballestra.