Sem&Stènn: una chiacchierata sulla musica e sui diritti LGBTQ



È da poco uscito il loro ultimo video “You, Your Friend, Another Guy” ed è finito il loro primo tour. Sem&Stènn sono due ragazzi ormai icone della musica e per il movimento per i diritti LGBTQ in Italia. Infatti, oltre a rapirci con il loro sound elettropop ci danno molti spunti di riflessione sulla causa per diritti LGBTQ e contro l’omofobia. Noi di Darlin abbiamo deciso di fare una chiacchierata con questi due artisti per parlare della loro musica e per dar voce a quelle cause che tanto fanno incazzare i leghisti e i vari fanatici. Ecco cosa ci hanno raccontato i ragazzi.

Ciao ragazzi! è da poco uscito il vostro nuovo video: vi va di spiegarci che cosa ci dice questa canzone, com’è nata, come l’avete scritta?
È nata da un giro di synth che ci piaceva un sacco, e abbiamo iniziato a scriverla a “cuor leggero”. Parla di promiscuità e libertà. Descrive un po’ come eravamo nei primi anni a Milano. Facevamo lavori che non ci piacevano per finanziare i nostri primi progetti e volevamo raccontarlo.

Sappiamo che vi siete ispirati, per quanto riguarda il video, a Trainspotting e Sin City: cosa di questi due film vi ha colpito di più, e cosa secondo voi accomuna la storie dei diritti LGBTQ a questi due film?
I video degli altri singoli sono sempre molto diversi tra loro, ma sono tutti molto colorati, hanno un trattamento visivo molto pop. You, You Friend è una delle tracce più scure del nostro disco, per cui volevamo ricreare uno scenario più dark del solito. La prima immagine che ci è venuta in mente è stata quella di Jessica Alba che balla in Sin City. È sexy, oltraggiosa e scura allo stesso tempo. Un altro film ad aver ispirato più di tutti il video è Sebastiane di Derek Jerman. Racconta la storia del martire gay con diversi riferimenti visivi agli anni 70.

Il vostro video appare sin da subito molto provocatorio, ci ha colpito anche la scelta della parole dette da papa Francesco, come mai avete deciso di inserirle nel video?
In pochi si sono resi conto della pesantezza di quelle parole. Purtroppo a dirle è stato un personaggio molto influente, da cui dipendono le decisioni di fin troppe persone. Avevamo il bisogno di fare qualcosa, di dare eco a un’affermazione estremamente omofoba, che va ad accusare principalmente i bambini. Il video può essere considerato il ritratto di una Chiesa che ha distrutto i principi della libertà sessuale di antiche civiltà, ed è un ritratto che che non è cambiato negli ultimi duemila anni. San Sebastiano è da sempre una delle nostre icone più importanti, e lo è stata per secoli per tutta la comunità LGBT. La storia del suo martirio è perfetta per il messaggio che vogliamo dare.

Ricollegandoci ancora al papa, parliamo di “spiegare” l’omosessualità anche ai più giovani. Si è parlato recentemente dell’intenzione di dare una fidanzata ad Elsa di “Frozen”, il che la renderebbe il primo personaggio dichiaratamente omosessuale della Disney. Su questo sono scattate molte polemiche, dalle più assurde che ritengono che questa scelta porterebbe ad un “omosessualizzazione” dei bambini, a quelle che invece vedono l’omosessualità come un tema troppo difficile da spiegare ai più piccoli. Vorremmo sapere se voi siete pro o contro il dare ad Elsa una fidanzata, ma soprattutto per voi l’Italia, i genitori italiani, sono pronti a questo?
Siamo assolutamente pro. Nessuno è mai abbastanza pronto al cambiamento, alle diversità, ma ciò non vuol dire che bisogna aspettare. Il problema è che i primi ad essere educati sono i genitori. Nella nostra famiglia ci sono dei bambini che sono cresciuti con due zii omosessuali, che vengono riconosciuti come coppia. È avvenuto tutto in modo molto naturale, perché di base lo è. Il problema sussiste solo quando viene ritenuto tale dagli educatori delle nuove generazioni. Ci sono tante bambine che troverebbero l’eroina in cui immedesimarsi, così come ci sono tanti adulti che imparerebbero dai loro figli che, forse, il problema non esiste.

Quest’altra più che una domanda è un falso mito da sfatare. Molti sono convinti che omosessuali, transgender ecc si diventa…ovvero molti pensano che i bambini nascano tutti “normali” con generi definiti e sessualità etero. Voi come vivete questa convinzione? Vi è mai capitato di entrare in contatto con gente con idee del genere?
Abbiamo un amico molto stretto cresciuto da una madre che avrebbe voluto una bambina…e quindi puoi immaginare tutti i cliché del caso: capelli lunghi, cappottini rosa, bambole, e via dicendo. Eppure è etero. Questa storia basterebbe per confutare questa ipotesi, se ne potrebbe parlare nelle sedi giuste come le scuole, e la teoria del gender potrebbe aiutare in questo senso…ma fosse anche una “scelta”, che importa? noi sceglieremmo per mille altre vite di essere così perché dà un senso più profondo a ciò che fai, ti dà l’opportunità di capire molte più cose sul mondo.

Riguardo alla libertà di espressione di una persona, Stenn, un po’ di tempo fa hai scritto su Instagram: “Col tempo ho imparato a dire ciò che penso, ad indossare crop top e smalti, ad esprimere la mia sessualità come mi pare. La libertà ha sempre un caro prezzo, e gli omofobi ti faranno sentire in colpa per questo”: Molte volte i ragazzi che si esprimono in questo modo vengono etichettati come “checche”, come se mettere lo smalto diminuisse la mascolinità di una persona, come se non fossero “veri maschi”. Cosa rispondereste a queste persone? Cosa consigliereste, secondo la vostra esperienza, ad un ragazzo che non abbia il coraggio di esprimersi?
Il concetto di mascolinità è legata ad una serie di stereotipi così vecchi, e in realtà figli di una società che non conosce bene le sue origini (pensiamo al tempo dei romani, in cui avere rapporti sessuali con gli uomini era simbolo di prestigio). Noi ci guardiamo attorno, e senza pensarci troppo ci esprimiamo senza filtri. È difficile dare un consiglio specifico. Ci sono casi in cui non basta una pacca d’incoraggiamento sulla spalla. Quello che possiamo dire è di avere coraggio e affrontare qualsiasi situazione. E poi diremmo “you’re perfect, you’re beautiful, you look like Linda Evangelista”

https://www.instagram.com/p/Bi4GwV3FCfn/

Vi sentite rappresentati nella giusta maniera da questo governo e da questa Italia? cosa secondo voi dovrebbe cambiare, sia a livello di diritti LGBTQ sia come mentalità degli italiani?
Decisamente no. Deve cambiare prima di tutto l’idea che i diritti LGBT+ siano una questione di destra o di sinistra. Non sono oggetto di schieramento politico. Sono diritti, e riguardano tutti.

Mai pensato di avere figli? 😉 riguardo a questa domanda, cosa ne pensate delle adozioni da parte di coppie omosessuali e l’influenza che la loro sessualità avrebbe, secondo la gente, sui figli?
Certo, l’adozione per noi rimane la cosa migliore da fare. Per quanto riguarda tutte stronzate che sentiamo in giro, ci sono persino numerosi studi scientifici che provano la loro infondatezza. Non vediamo l’ora di diventare genitori, a tempo debito.

In questi anni la musica sta portando avanti messaggi importanti anche in tema di uguaglianza. Com’è la situazione per l’Italia dal vostro punto di vista? Quali sono artisti che avete incontrato o che ammirate del panorama italiano che difendono la causa LGBTQ?
Si, li incontriamo tutti i giorni davanti allo specchio lol Ne conoscete altri voi? Ci piacerebbe anzi che molti artisti che incontriamo frequentemente nei gay club possano fare coming out il prima possibile, non dopo 10 anni quando hai la carriera assicurata.

Consigliateci un po’ di manifestazioni imperdibili nel corso dell’anno per fare incazzare un po’ i leghisti e fanatici vari.
Ci avete dato uno spunto per organizzarne uno noi

Quali sono i vostri progetti futuri a livello artistico?
Siamo tornati a casa da due live e abbiamo iniziato a scrivere nuovi pezzi. C’è un nuovo sound nell’aria…e magari iniziamo a cantare in italiano. Chissà!