
Il tema dell’Intelligenza Artificiale sta occupando ampio spazio nel dibattito pubblico quotidiano. Del resto, questa nuova tecnologia ha seriamente il potenziale per sostituire la mano umana laddove questa non sarà più necessaria. Si è già visto come modelli e chatbot basati sull’intelligenza artificiale siano stati integrati all’interno di piattaforme social, e-commerce o portali di gambling come il sito dedicato al blackjack online NetBet.
Per la prima volta in assoluto, Amazon Prime Video ha annunciato di voler sperimentare un sistema di doppiaggio automatico per rendere fruibili le opere del proprio catalogo grazie all’Intelligenza Artificiale. Una buona notizia? Sicuramente non per chi vede nel doppiaggio un’ineguagliabile forma d’arte da tutelare. Ecco come funzionerà il doppiaggio automatico di Prime Video e quali saranno le prime lingue ad essere coinvolte nella sperimentazione.
Come funziona il doppiaggio automatico
La sperimentazione del doppiaggio automatico coinvolgerà tutti i film e le serie TV concesse in licenza a partire da marzo 2025 all’interno del catalogo di Amazon. Si partirà con una selezione di 12 opere che, al momento, non sono state doppiate. Per ascoltare il doppiaggio AI, basterà quindi aprire il menù per la selezione della lingua e scegliere l’opzione contrassegnata dalla dicitura “AI Beta”.
C’è da dire, tuttavia, che il supporto per il doppiaggio relativo a queste opere ha visto comunque la supervisione di professionisti umani, i quali si sono occupati di garantire una buona aderenza con il sync e una soddisfacente riproduzione delle sfumature del parlato. Al momento le lingue coinvolte nella sperimentazione sono soltanto l’inglese e lo spagnolo sudamericano.
Una minaccia per i doppiatori professionisti?
Soprattutto per i doppiatori del Bel Paese, l’avvento dell’Intelligenza Artificiale nel settore audiovisivo è stato accolto come una dannosissima minaccia. L’utilizzo sempre più massiccio di sistemi automatizzati adattati all’industria cinematografica ha spinto addirittura i professionisti italiani a registrare un video appello per mettere in guardia istituzioni, pubblico e l’intera industria riguardo i pericoli dell’Intelligenza Artificiale.
Se per generare le emozioni umane, infatti, ci si affida ad un software, è chiaro che la nuova frontiera dell’intrattenimento sta imboccando una strada preoccupante. Migliaia di professionisti del doppiaggio, peraltro, potrebbero vedersi sostituiti da algoritmi e programmi di sintesi vocale, o peggio le loro figure potrebbero ridursi alla mera supervisione dei sistemi automatizzati.
Ha senso affidare le emozioni umane all’AI?
Dando per scontato che, ormai, anche l’industria audiovisiva è fortemente ancorata al guadagno e ai ricavi, viene da chiedersi se abbia davvero senso offrire al pubblico emozioni, parole e sentimenti che non sono stati generati dall’essere umano. Così come potrebbe avere senso domandarsi se sia giusto consentire all’AI di scrivere canzoni, vendere dischi o generare automaticamente film e serie tv destinate al mercato del cinema.
La risposta, in ogni caso, è no. Qualsiasi forma d’arte nasce con l’obiettivo di permettere all’uomo di fantasticare, ingegnarsi e stupire il pubblico. Ogni opera trasuda emozioni, le quali non possono essere affidate ad un algoritmo automatizzato. Se si accetta che il business possa mettere da parte anche le opere dell’ingegno umano, il decadimento di una grossa parte della nostra civiltà è pronto per consumarsi.
Amazon e il doppiaggio con AI
Non resta altro che testare il nuovo doppiaggio automatico offerto da Amazon Prime Video e capire quali potranno essere gli sviluppi AI dell’industria audiovisiva. Quel che è certo, è che il doppiaggio, sia in Italia che in ambito internazionale, è una forma d’arte che andrebbe tutelata e non spazzata via in favore del denaro.