Villa Palagonia: la storia della “villa dei mostri” in Sicilia



È conosciuta come la “villa dei mostri” Villa Palagonia, l’edificio settecentesco situato a Bagheria, a poca distanza da Palermo, fatta costruire da Ferdinando Francesco I Gravina Cruyllas, principe di Palagonia.

Il soprannome è dovuto alla presenza di statue eccentriche e particolari, figure mostruose che accolgono il visitatore appena varcato l’arco d’ingresso. Si tratta di statue di esseri deformi e di animali dall’aspetto inquietante che originariamente erano duecento, mentre oggi sono solo sessantadue, ma che ancora costituiscono una delle maggiori attrazioni della villa.

Nel suo Viaggio in Italia, Goethe descrive così questo luogo: “Per trasmettere tutti gli elementi della pazzia del principe di Palagonia, eccone l’elenco. Uomini: mendicanti dei due sessi, spagnuoli e spagnuole, mori, turchi, gobbi, deformi di tutti i generi, nani, musicanti, pulcinella, soldati vestiti all’antica, dei e dee, costumi francesi antichi, soldati con giberne e uose, esseri mitologici con aggiunte comiche (…)

“Bestie: parti isolate delle stesse, cavalli con mani d’uomo, corpi umani con teste equine, scimmie deformi, numerosi draghi e serpenti, zampe svariatissime e figure di ogni genere, sdoppiamenti e scambi di teste. Vasi: tutte le varietà di mostri e di cartocci che terminano in pance di vasi e piedistalli. Immaginate tali figure a bizzeffe, senza senso e senza ragione, messe assieme senza scelta né discernimento, immaginate questi zoccoli e piedistalli e deformità allineate a perdita d’occhio: e proverete il penoso sentimento che opprime chi si trova a passare sotto le verghe da questa follia.

“Ma l’assurdità di una mente priva di gusto si rivela al massimo grado nel fatto che i cornicioni delle costruzioni minori sono sghembi, pendono a destra o a sinistra, così che il senso dell’orizzontale o della verticale, che insomma ci fa uomini ed è fondamento di ogni euritmia, riesce tormentato e torturato in noi. E anche questi tetti sono popolati e decorati di idre di piccoli busti e di orchestre di scimmie ed altre dabbenaggini.”

All’interno si incontra uno scalone a doppia rampa, realizzato in pietra calcarea; il vestibolo ellittico è affrescato con scene raffiguranti le fatiche di Ercole e permette di accedere al piano nobile mentre sulla destra si apre la Galleria o Sala degli Specchi, con il soffitto interamente ricoperto da specchi e dipinti. Le pareti di questa grande sala sono adornate con finissimi marmi, vetri colorati e altorilievi marmorei rappresentanti il fondatore della villa e il nipote committente dei mostri con le mogli, mentre sul pavimento si ammira un accurato disegno in marmo policromo del Settecento siciliano. Dal salone si accede alla Sala della Cappella; la Sala del Biliardo è di fronte e sui lati si trovano gli appartamenti privati della villa, costituiti da varie stanze una dentro l’altra, ma non sono visibili.

Le leggende che aleggiavano circa l’influenza malefica dei mostruosi “guardiani” di pietra sugli uomini, unito alle bizzarrie architettoniche del luogo, hanno affascinato molti artisti come Salvador Dalí o registi, che hanno scelto Villa Palagonia come set per alcune scene cinematografiche. Oggi la villa è proprietà di privati ed è parzialmente aperta al pubblico per essere vistata acquistando un biglietto.