Quasi 13 mila pagine da navigare in 5 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo), 4 mila opere pubblicate, 3.071 immagini dalla Cappella Sistina ai reperti dell’antica Roma, più di 600 schede per lingua, oltre a tour virtuali, contenuti multimediali, notizie e biglietti on line.
Frutto di tre anni di lavoro, tra risorse interne e la Inarea Strategic Design per concept e veste grafica, il sito segue la scia delle parole di Bergoglio, “i Musei del Papa siano aperti a tutti“.
Ma non solo, Digita Vaticana, la onlus che cura il progetto e raccoglie i fondi per portarlo avanti, festeggia il superamento del 10 per cento del risultato, che vuol dire già novemila manoscritti riversati in digitale: settemila sono consultabili sul sito web. Per completare il lavoro a questo ritmo, ci vorranno quaranta – cinquant’anni e nuovi contributi. Per raccoglierli si sono create varie campagne di fundraising.