Sports Illustrated sbaglia tutto nel famoso numero dedicato ai costumi da bagno



Ha provato ad essere innovativa, non gli è andata tanto bene. La rivista americana Sports Illustrated ha provocato una vera e propria bufera su Internet con il suo nuovo numero dedicato ai costumi da bagno: la famosa Swimsuit Edition. Il tentativo si surfare sull’onda del movimento #MeToo è “incredibilmente idiota” secondo il The New Yorker. “Avete sicuramente sentito parlare delle donne che ne hanno abbastanza di subire molestie sessuali attraverso il mondo? Anche Sports Illustrated”, commenta la rivista americana. Ogni anno da 50 anni ormai, la sua edizione speciale “swimsuit” è un evento e corrisponde con il picco di vendita. Le modelle Elle Macpherson, Heidi Klum o Kate Upton sono diventate famose grazie alla loro copertina sulla rivista.

Per la sua edizione 2018, il numero speciale di Sports Illustrated ha tentato di essere innovativo e rispondere alle denunce del movimento #MeToo negli Stati Uniti con un progetto interamente diretto da donne, tra cui la fotografa californiana Taylor Ballantyne. Le protagoniste sono nude (senza costume quindi) e il loro corpo è stato ricoperto di scritte per farle parlare: “Madre”, “Umana”, “Creativa”. Su una di loro si può leggere “Naturale” su chiappe palesemente photoshoppate.

Per la rivista newyorkese, tutta questa scelta artistica è “particolarmente idiota”. Le modelle che dovrebbero rappresentare l’espressione della diversità sono in realtà solo donne magre e bianche. Inoltre, le parole scritte sul loro corpo in un stile molto infantile lascia perplesso: “Queste parole semplici, scritte in nero sulla pelle, non danno l’impressione che sono le donne a parlare, ma piuttosto che queste donne non sono proprio in grado di parlare”.