Ritrovata la lettera di Galileo contro le teorie della Chiesa sull’universo



Salvatore Ricciardo, un ricercatore italiano dell’Università di Bergamo, ha effettuato una scoperta eccezionale: ha individuato l’originale manoscritto di Galileo Galilei, dove sono contenute le sue tesi sull’universo che lo portarono a essere accusato di eresia. Fino a questo momento, la lettera era considerata perduta. Il manoscritto è stato individuato dal ricercatore all’interno della prestigiosa biblioteca e accademia scientifica della Royal Society di Londra.

La lettera risale al 1613, è lunga sette pagine ed è firmata in calce G. G. Era indirizzata all’amico Benedetto Castelli, matematico dell’università di Pisa. In essa, Galileo sostiene per la prima volta che la ricerca scientifica deve essere libera dalla dottrina teologica. Il testo presenta numerose cancellature e correzioni, probabilmente per evitare l’ira dell’Inquisizione. La lettera fu inviata all’Inquisizione il 7 febbraio del 1615 dal frate domenicano Niccolò Lorini. La copia è conservata negli Archivi Segreti Vaticani.

Come riporta La Repubblica, Ricciardo, insieme al supervisore Franco Giudice e allo storico Michele Camerota dell’università di Cagliari, ha verificato l’originalità della lettera confrontando singole parole con altre simili scritte da Galileo nello stesso periodo.