Restituisce un reperto di Pompei dopo 50 anni



Tutto è bene quel che finisce bene. Soprattutto se dopo 50 anni di indugio. Ma partiamo dall’inizio.

Ciascuno di noi almeno una volta nella vita ha sentito nominare l’eruzione del Vesuvio che incendiò e distrusse completamente le città di Pompei ed Ercolano: due nomi veramente indimenticabili, un jolly tipo quelle sante barbabietole da zucchero che alle elementari riuscivano sempre a farci strappare un 10.

Esiste qualcuno, però, che al solo sentire la parola Pompei comincia a sudare e tremare. Un supplizio andato avanti praticamente da tutta la vita e che è cessato solo da qualche giorno.

Era il 1971 infatti quando si è compiuto il gran misfatto: durante una visita del sito archeologico un tale sarebbe riuscito a sfuggire alla vista dei controllori e delle 400 telecamere di sicurezza portando come souvenir alla famiglia un prezioso reperto di antefissa della seconda metà del I secolo d.C.

E finalmente, consumato dal rimorso per tantissimi anni, il ladro ha deciso che il 2021 sarebbe stato il nuovo Natale dove sono tutti più buoni, ispirandosi ad alcuni suoi colleghi di Bari che lo scorso gennaio, dopo essersi resi conto di aver rubato l’auto a una disabile, la avevano restituita dicendo: “Scusate, anche noi abbiamo un cuore”.

Una scelta coraggiosa, ma anche con secondi fini: in passato molti ladri di Pompei al momento della restituzione hanno accusato i reperti rubati di aver portato loro una grande iella per tutta la vita.

Il recente miracolo di Pompei è stato accompagnato da questo commovente messaggio di scuse: “Cinquanta anni fa ho asportato da un edificio questo frammento. Me ne vergogno e lo restituisco al proprietario. Scusate”.

È proprio vero che certi reperti non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Purtroppo l’identità del Venditti della situazione rimane a noi celata, ma speriamo possa essere da esempio per tutti quelli che nascondono ancora qualche tesoro rubato durante la gita di terza media per farsi belli davanti alle compagne!