Quella volta che Marina Abramovich stette in piedi per 6 ore, lasciando che le persone facessero di lei quello che volevano



L’artista Marina Abramovich è famosa per le sue bizzarre e provocatorie esposizioni, di cui spesso è protagonista. In questi giorni molti siti americani hanno tirato fuori una storia vecchia di qualche anno, ovvero quella volta che Marina stette in piedi per 6 ore, lasciando che le persone facessero di lei quello che volevano.
Definita da molti la madrina della performance art, la Abramovich nel 1974 venne in Italia, più precisamente a Napoli, dove mise in scena Rhythm 0 presso lo Studio Morra. La premessa della performance era molto semplice, Marina sarebbe stata per 6 ore a disposizione di chiunque volesse farle fare qualcosa usando 72 oggetti posizionati sul tavolo davanti a lei.
Inizialmente solo alcuni fotografi le si avvicinarono, ma poco dopo la gente iniziò a partecipare, scegliendo tra gli oggetti di piacere e quelli di distruzione che l’artista aveva posto davanti a se. Tra gli elementi positivi c’erano fiori e piume, mentre tra quelli pericolosi si trovavano coltelli, rasoi e una pistola carica. Quello che accadde nelle 6 ore successive fu raccapricciante: la maggioranza delle persone le lacerarono i vestiti che aveva indosso, alcuni le incisero la pelle con il rasoio, altri le toccarono le parti intime e qualcuno addirittura la obbligò a puntarsi la pistola carica alla tempia.
Quando la performance finì, la Abramovich iniziò a camminare tra i presenti, che non riuscivano nemmeno a guardarla in faccia: non volevano affrontarla e non volevano prendersi alcuna responsabilità riguardo i gesti che avevano compiuto. La conclusione dell’artista riassume in poche parole il significato dell’esperimento: “questo lavoro ha svelato qualcosa di terribile riguardo l’umanità. Ha dimostrato che in circostanze favorevoli, le persone non esitano a farti del male. Ha mostrato quanto sia facile disumanizzare una persona che non si difende e quanto sia alta la probabilità che anche le persone più normali possano diventare tremendamente violente”. A questo indirizzo trovate il video che racconta Rhythm 0, mentre qui sotto vi postiamo alcune foto d’epoca dell’evento.