Il panda non è più a rischio estinzione



Il World wildlife fund lo ha scelto come sua mascotte nel 1961. Con la tenerezza che ispira per il carattere mansueto e gli occhi grandi e tristi, il panda gigante è anche il simbolo più famoso delle specie in via d’estinzione. Ora però finalmente una buona notizia: l’International union for conservation of nature (Iucn) sta valutando di rimuovere l’orso cinese dalla Lista rossa degli animali a rischio di scomparire.

Decenni di sforzi hanno avuto successo: il panda gigante non è più una specie “a rischio estinzione”. Resta classificato come “vulnerabile”, ma l’aumento della sua popolazione ha spinto l’Iucn (International Union for Conservation of Nature) a rivedere lo status dell’animale simbolo della natura in pericolo, che nel 1965 era stato definito “rarissimo”.

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Ma nella lista aggiornata diffusa dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) ci sono anche brutte notizie: il gorilla orientale, il più grande primate del mondo, è ormai in via di estinzione. Una ondata di caccia illegale ha preso di mira questo primate riducendo la popolazione a solo 5.000 esemplari in tutto il mondo, con una diminuzione di oltre il 70% negli ultimi due decenni.

Sono quattro su sei le specie di primati oggi “gravemente a rischio” (l’ultimo gradino prima dell’estinzione). E le altre due se la passano solo leggermente meglio: sono “a rischio” e basta. Le cause principali sono la caccia (soprattutto per scopi alimentari) e la distruzione delle foreste. Sul gradino più basso ci sono il gorilla orientale, quello occidentale, l’orango del Borneo e quello di Sumatra. Di poco più lontani dal baratro si trovano lo scimpanzé e il bonobo.