Ventotto opere del pittore spagnolo Joan Mirò verranno vendute all’asta domani da Christie’s a Londra e i proventi – per decisione del nipote dell’artista – verranno donati alla Croce Rossa per sostenere l’assistenza ai rifugiati.
Lo rende noto il sito della casa d’aste. Joan Punyet Mirò ha spiegato che “è quello che mio nonno avrebbe voluto“. “Mi considero il portabandiera dei suoi desideri, e provo a fare quel che avrebbe fatto lui se fosse stato ancora vivo. Mirò è stato un uomo che ha molto sofferto nella sua vita. Ha provato la fame e l’esilio durante la guerra civile spagnola“, ha detto in un’intervista pubblicata sul sito.
“Voleva sempre aiutare chi era in difficoltà, i profughi e coloro che sono costretti all’esilio. Oggi capirebbe che ciò che sta accadendo in Siria potrebbe avvenire domani in Spagna“.
L’artista nel corso della sua vita è stato vicino anche alla causa dei rifugiati spagnoli che erano in fuga dal regime di Franco. Ha vissuto anche gli anni della seconda guerra mondiale e la guerra civile spagnola. E perché proprio la Croce Rossa? Miró aveva motivi personali che lo legavano all’organizzazione umanitaria. Medici della Croce Rossa salvarono la gamba della figlia del pittore quando rimase ferita in un incidente d’auto nel 1965. E Miró per ringraziarli gli fece un arazzo.
La casa d’aste Christie’s, che organizza l’asta, ha detto che spera di raccogliere 50mila euro da devolvere alla Croce Rossa, che li destinerà ai rifugiati.