La NASA ha trovato l’inferno, una scoperta scientifica sorprendente



Da sempre alla ricerca di un nuovo pianeta abitabile per l’uomo, la NASA sta continuando nella sua esplorazione dello spazio. Purtroppo per noi non ha ancora trovato El Dorado, ma si può dire che abbia scoperto le porte dell’inferno.

Mentre noi qui distruggiamo la nostra cara Terra, molti scienziati stanno disperatamente tentando di trovare un pianeta simile dove poter vivere bene. Per ora, non c’è nessun ambiente accogliente che possa ospitarci, e quest’ultima scoperta non migliora certo la situazione. La Nasa infatti ha puntato l’attenzione su un esopianeta (fuori dal nostro sistema solare) chiamato « Cancri 55 e », situato nella costellazione del Cancro. In realtà era già stato scoperto nel 2004 e venne considerato dagli specialisti del settore come il pianeta “più misterioso” di tutti.

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È il primo esopianeta che si sia potuto studiare. La sua atmosfera è composta essenzialmente da cianuro di idrogeno, conosciuto per essere utilizzato dagli Stati Uniti come metodo di esecuzione capitale e per il suo utilizzo da parte dei nazisti nei campi di sterminio. Conclusione? L’atmosfera di “Cancri 55 e” non è adatta a noi. Inoltre il pianeta è ricoperto interamente da fiumi di lava, composti da anidride carbonica e ossido carbonioso. Secondo uno studio franco-americano del 2012 pubblicato nell’Astrophysical Journal Letters, la superficie del pianeta sarebbe costituita da grafite la quale circonda uno spesso strato di diamante. È due volte più grande della terra.

La particolarità di “Cancri 55 e” è quella di avere una rotazione sincrona, ovvero, il suo periodo di rotazione equivale a quello di rivoluzione. Funziona come per la Luna, che per questo motivo ci mostra sempre la stessa faccia, indipendentemente dal punto di osservazione sulla Terra. Così vale per il nostro esopianeta/inferno. La sua temperatura inoltre supera i 2000 gradi celsius.

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Con un aspetto degno delle viscere dell’inferno, con tutti quei fiumi di lava e un’atmosfera mortale per l’uomo, “Cancri 55 e” si avvicina sempre più all’idea che abbiamo della profonda prigione eterna e disperata, ma anziché cercare un altro pianeta, perché invece non iniziamo a fare più attenzione al nostro?