A Napoli cercano di far chiudere una pizzeria “perché fa la pizza troppo piccola”



Nel centro commerciale Multibit, a Casoria, nel napoletano, la pizzeria della catena Rossopomodoro è finita nel mirino della gente perché sfornerebbe pizze troppo piccole. I gestori del centro hanno infatti deciso di riappropriarsi del locale in cui c’era la pizzeria, proprio perché le pizze erano di dimensioni ridotte e, inoltre, perché Rossopomodoro proponeva anche la modalità d’asporto. Il giudice in primo grado ha dato ragione hai proprietari del locale, e a Rossopomodoro è stato imposto lo sfratto da eseguire entro il 7 febbraio. Il ristorante ha chiuso il 4, esponendo cartelli che dicevano: “Chiudiamo per pizze troppo piccole!”.

Alla fine, però, Rossopomodoro non chiuderà, e i suoi 15 lavoratori non rimarranno senza lavoro, grazie al ricordo dell’avvocato difensore, Angelo Pisani che, ironicamente, all’inizio della vicenda, ha dettoLe persone che trovano chiuso e leggono la storia si stanno giocando i numeri: la pizza, lo sfratto e i pazzi”. Il legale ha affermato: “La produzione di pizze in formato ridotto è prevista dal contratto di locazione e dal franchising Rossopomodoro, quindi i pizzaioli, oltre che fare pizze saporite, non hanno mai violato alcuna regola”. Richiede inoltre anche l’intervento del prefetto, “Per risolvere legalmente un problema che vede la distruzione di un’attività e la rovina di quindici famiglie, perché questa non è una questione privata, ma sociale”. Claudia Esposito, che gestisce il franchising di Rossopomodoro, è intervenuta: “Noi, come da licenza e contratto, non possiamo obbligare i clienti a sedersi per mangiare o a comprare solo pizze grandi”.