Siamo in tempi di risparmio e praticità e già la moda delle “tiny houses” si diffonde a macchia d’olio. Ma al di là delle dimensioni, è proprio il concetto di casa modulare, di prefabbricato vivibile che diventa culto, in questo XXI secolo. E non poteva mancare il genio giapponese Muji a dare il proprio contributo a queste nuove mode architettoniche.
L’abitare eco-sostenibile è una sfida che fortunatamente si sta facendo sempre più intrigante, e se prima la sostenibilità era argomento di nicchia, o peggio, era vista come una pratica fondata su una solida base di etica, ma innalzata secondo una dubbia estetica, oggi sappiamo che il bio, in tutte le sue sfaccettature, può arrivare ad alti livelli di qualità, toccando a volte le dorate sfere del lusso.
Il progetto nasce dalla volontà dell’azienda di promuovere la possibilità di vivere in un luogo da sogno, un’unità abitativa che può essere installata tra le montagne, davanti all’oceano o semplicemente in un giardino. Un’idea che Muji coltiva da tempo e che, lo scorso anno, aveva visto la realizzazione di tre prototipi in collaborazione con tre celebrities del design internazionale.
Certamente il campeggio di design è una buona soluzione per chi voglia sentirsi completamente immerso nella natura a minor impatto possibile; ma per molti, nonostante la diffusione del così detto glamping, la pratica che cerca di unire campeggio e lusso, una soluzione di questo tipo rimane ancora troppo estrema.
Konstantin Grcic, invece, ci propone MUJI HUT un modulo in alluminio dalle dimensioni davvero minime. Queste casine che hanno al massimo tre stanze, grandi quanto scatolette e a diretto contatto con l’ambiente circostante possono essere una spinta nuova per l’architettura, e andare molto oltre il semplice concetto di “casa per le vacanze”. Possono accogliere meglio le politiche del risparmio energetico e dell’ecologia e anche la sana abitudine della vita al risparmio!
MUJI HUT (letteralmente “capannina Muji”) è una idea innovativa che nasce appunto in Giappone come “casa per le vacanze”. L’ipotesi di base è che uno la vacanza deve farla dove vuole e quando vuole, quindi è inutile comprare casa al mare o in montagna. Meglio una “casa portatile” che spostate facilmente dove volete voi, anche in più posti nella stessa estate.