Maurizio Cattelan aveva anticipato il dramma di Charlie Hebdo nel 1987?



Nel 1997, l’artista italiano Maurizio Cattelan, famoso per il suo dito medio (tra l’altro) in Piazza Affari a Milano, ha creato una scultura intitolata “Charlie don’t surf”. Un’opera in mezzo a tante altre che oggi, in seguito agli attentati contro il giornale Charlie Hebdo, sembra rivestire un’importanza particolare. Vi chiedete perché? Rappresenta un ragazzo alla sua scrivania, le due mani trafitte da matite mentre porge la schiena allo spettatore. Azzardo o coincidenza?

Innanzitutto il titolo: Charlie don’t surf,  un chiaro riferimento all’urlo di guerra di un personaggio del film Apocalypse Now di Coppola uscito nel 1979, e al soprannome che designava il nemico durante la Guerra del Vietnam. Poi il tema, il giovane “Charlie / Cattelan” con le due mani trafitte da matite racconta il ricordo doloroso del sistema scolastico vissuto da Maurizio Cattelan.

Somiglianze bizzarre che alcuni giornali francesi non hanno esitato ad interpretare come un segno. Sembra comunque un’interpretazione meno ridicola delle tesi di cospirazione di Beppe Grillo.

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