Il Louvre espone 31 opere d’arte rubate dai nazisti perché ritrovino i loro legittimi proprietari



Nel corso del regime di Hitler i nazisti requisirono milioni di opere d’arte in tutta Europa, dai dipinti, a sculture, libri, e documenti di valore. Solo in Francia sono più di 45.000 gli oggetti che, nei decenni successivi, hanno ritrovato i loro legittimi proprietari; ma sono oltre 2mila le opere che ancora non sono tornare nelle mani di chi di diritto, inclusi 296 dipinti conservati al museo del Louvre.

Per questo motivo, il museo di Parigi ha deciso di esporre nella sua mostra permanente 31 di queste opere, nella speranza che vengano reclamati dai parenti dei proprietari a cui vennero sottratte durante gli anni del nazismo. Nelle due sale dedicate a queste opere, ci sono, tra le altre, opere di Eugène Delacroix, François Boucher e “La Source du Lizon” di Théodore Rousseau.

Sebastien Allard, responsabile dei dipinti del Louvre, ha detto: “Queste opere non ci appartengono, spesso in passato i musei sono passati come ladri, ma non non stiamo cercando di appropriarcene. La maggioranza delle opere d’arte recuperate sono state rubate a famiglie ebraiche. C’è la possibilità che gli eredi le riconoscano, le reclamino, e richiedano ufficialmente la loro restituzione.”

Questo è solo uno dei progetti portati avanti dalle autorità francesi per identificare i reali proprietari di oggetti d’arte sottratti durante il periodo nazista, ma è un lavoro arduo: dal 1951, sono riusciti a restituire solo 50 opere. Per dichiarare la proprietà di un’opera, si possono usare fotografie, testimoni o documentazione che ne attesti l’acquisto.