Più ci inoltriamo nello spazio e meno diventa importante la nostra appartenenza a un’identità nazionale specifica. Effettivamente il concetto non fa una piega. Fin ora, quando l’uomo si è spinto oltre i confini terrestri ed ha poggiato il culo su altri pianeti (la Luna), lo ha sempre fatto sfoggiando la bandiera della nazione a cui apparteneva.
Un po’ come se io, italiano, mi presentassi negli stati uniti sfoggiando la bandiera di Pieve di Teco. Cosa vuoi che ne sappiano gli americani di dov’è (ma forse anche di cosa è) un Pieve di Teco. Stesso concetto per gli alieni (qualora ne esistano): che vuoi che ne sappiano di cos’è l’Italia e quali sono i confini tra Nord e Sud America? Potevamo arrivarci prima a capire che ci serve una bandiera più importante, che non si limiti a designare gli irrilevanti e un po’ provincialotti confini di una nazione.
Per la sua tesi al Beckmans College of Design di Stoccolma, Oskar Pernefeldt si è preoccupato di disegnare la bandiera del nostro pianeta: la bandiera della Terra. Più ci pensiamo e più il concetto ci piace. Nel video che potete vedere qui di seguito l’autore spiega come ha scelto il formato della bandiera, le forme ed i colori.
Degli anelli s’intersecano ricreando l’immagine di un fiore, che simboleggia la vita sulla terra e la nostra profonda interconnessione nonostante le distanze.