L’idea si basa tutto su un semplice principio: fornire acqua potabile a tutti quei ciclisti che rimangono senza acqua durante le loro pedalate, che sia per andare a lavoro, per un veloce giro in centro o per una lunga giornata passata in sella con la bici, dove una bottiglia d’acqua può dare refrigerio a sufficienza.
Il dispositivo alimentato da celle fotovoltaiche è in grado di catturare mezzo litro di liquido in un’ora, se ci si trova in una regione umida. Inventato dall’austriaco Kristof Retezar, è stato pensato sia per chi percorre lunghi tratti in bici, sia per fornire acqua potabile a quei 2 miliardi di persone che vivono in regioni dove l’accesso a risorse idriche è scarso e difficoltoso.
Man mano che si pedala, l’aria entra nella Fontus, condensando in goccioline d’acqua per mezzo di un apposito condensatore che estrae l’acqua dall’aria. Un filtro fa in modo di non mischiare l’acqua con insetti ed impurità legate ad elementi inquinanti.
Retezar ha ricordato che in realtà non ha creato nulla di nuovo: catturare l’acqua che aleggia nell’atmosfera è una pratica comune in Asia e America centrale, dove le popolazioni locali lo fanno da almeno 2mila anni.
“Per ottenere la condensazione è necessario raffreddare l’aria calda e umida. Per questo nel dispositivo c’è un impianto di raffreddamento diviso in due parti, separate ed isolate l’una dall’altra. Quando i pannelli fotovoltaici gli forniscono energia la parte superiore si raffredda, mentre quella inferiore si riscalda“. Se installato su una bicicletta “L’aria entra nella camera inferiore ad alta velocità e raffredda il lato caldo. Dopodiché quando l’aria passa nella parte superiore viene bloccata da muretti forati in modo non lineare, riducendone la velocità e permettendo la separazione delle molecole d’acqua. Una volta che queste sono state estratte le goccioline vengono convogliate nella bottiglia attraverso una cannuccia“. In condizioni ottimali, 20 gradi centigradi e 50 per cento di umidità nell’aria, Fontus è in grado di produrre mezzo litro d’acqua ogni ora.