Chi è Emma Gonzalez, il simbolo degli studenti nella lotta contro le armi degli USA



Sopravvissuta alla strage del liceo Parkland, la 18enne Emma Gonzalez è diventata il simbolo della lotta al proliferare delle armi portata avanti dai giovani degli Stati Uniti. Di origini cubane, la ragazza ha assistito all’ennesima strage in una scuola americana, in cui morirono 17 persone per mano del 19enne Nikolas Cruz.

Già attivista all’interno dell’istituto superiore della Florida, all’indomani della strage è stata tra le co-fondatrici del movimento #NeverAgain, con lo scopo preciso di lottare per una nuova legislazione sulla vendita delle armi in America, affinché, aveva detto nel suo toccante discorso del 17 febbraio a Fort Lauderdale, “Sui libri quella nella nostra scuola sia l’ultima sparatoria di massa nella storia americana”.

Alla marcia di Washington degli studenti contro le armi, svoltasi nella capitale come in centinaia di altre città negli Stati Uniti, Emma Gonzalez davanti a mezzo milione di persone ha tenuto un discorso storico. “Sei minuti e 20 secondi, più o meno,” ha cominciato. “In poco più di sei minuti, 17 dei nostri amici ci sono stati portati via per sempre; 15 sono rimasti feriti; e tutti, tutti, sono cambiati per sempre. Chi c’era capisce cosa sto dicendo; chiunque sia stato toccato dalla gelida morsa della violenza delle armi da fuoco lo capisce. Nessuno avrebbe potuto immaginarne le devastanti conseguenze né la portata, o dove ci avrebbe portato. Per quelli che ancora non capiscono perché si rifiutano di farlo, ve lo dirò io: ci ha trascinati sottoterra”.

“Sei minuti e venti secondi con un AR-15 e la mia amica Carmen non si sarebbe più lamentata degli esercizi al pianoforte. Aaron Feis non avrebbe più chiamato Kira ‘Miss Sunshine’. Alex Schachter non sarebbe più arrivato a scuola con suo fratello Ryan. Scott Beigel non avrebbe più scherzato con Cameron. Helena Ramsey non avrebbe più passato i pomeriggi con Max. Gina Montalto non avrebbe più salutato il suo amico Liam a pranzo. Joaquin Oliver non avrebbe più giocato a basket con Sam o Dylan. Alaina Petty non avrebbe più… Cara Loughran non avrebbe più… Chris Hixon non avrebbe più… Luke Hoyer non avrebbe più… Martin Duque Anguiano non avrebbe più… Peter Wang non avrebbe più… Alyssa Alhadeff non avrebbe più… Jamie Guttenberg non avrebbe più… Meadow Pollack non avrebbe più…”

Dopo aver pronunciato i nomi delle 17 vittime Emma Gonzalez è stata in silenzio per lunghi e intensi minuti mentre le lacrime scendevano lungo il viso.

Ha poi concluso dicendo: “Dal momento in cui sono salita su questo palco sono passati sei minuti e 20 secondi. L’assalitore ha smesso di sparare e presto abbandonerà il fucile, si mescolerà agli studenti in fuga e rimarrà a piede libero per un’ora prima di essere arrestato. Combatti per la tua vita, prima che diventi il lavoro di qualcun altro.”