Come Taylor Swift ha dato una lezione ad Apple



L’industria della musica ha vissuto un weekend tormentato, con un epilogo abbastanza inatteso: Taylor Swift è riuscita a colpire Apple, che ha finalmente accettato di retribuire le etichette indipendenti per i primi tre mesi di prova di Apple Music, una svolta rispetto a quello che proponeva Tim Cook all’inizio del mese.

È iniziato tutto Domenica 21 giugno. Il giorno della festa della musica, Taylor Swift ha scritto una lettera aperta sul suo Tumblr, rivolta ad Apple Music e intitolata “To Apple, Love Taylor”. La cantante ringrazia Apple per la partnership di lunga data, ma subito dopo prende posizione contro l’azienda a causa della decisione di non retribuire gli artisti indipendenti.

I’m not sure you know that Apple Music will not be paying writers, producers, or artists for those three months. (…) I find it to be shocking, disappointing, and completely unlike this historically progressive and generous company.

Taylor Swift spiega di rivolgersi ad Apple Music in nome dei suoi colleghi musicisti che non sempre hanno il coraggio di opporsi al gigante delle tecnologia.

These are the echoed sentiments of every artist, writer and producer in my social circles who are afraid to speak up publicly because we admire and respect Apple so much.

Conclude la sua lettera ricordando ad Apple che non è troppo tardi per cambiare politica ed interpellando direttamente il team di Tim Cook e Eddy Cue.

We don’t ask you for free iPhones. Please don’t ask us to provide you with our music for no compensation.

Condiviso in massa sui social network, l’appello non ha lasciato indifferente il gigante di Cupertino. L’album ‘1989’, ritirato da Spotify a novembre scorso dopo una richiesta di Taylor Swift era assente anche dalla nuova piattaforma streaming per il lancio. Un problema che ha avuto un peso notevole sulla riflessione di Apple.

Sul suo account Twitter ufficiale, Eddy Cue, vice-presidente dei servizi internet di Apple, ha risposto all’artista lasciando intendere che la società cambierà politica e pagherà le etichette indipendenti per i primi tre mesi di prova. Successivamente intervistato da Billboard, Eddy Cue conferma che è stata proprio la lettera di Taylor Swift a cambiare tutto.

Taylor Swift ha reagito su Twitter, soddisfatta della decisione di Apple :

L’artista americana è quindi riuscita a colpire Apple nel giro di poche ore, mentre la scena indie mondiale si lamentava da oltre 15 giorni. Una nuova espressione della potenza mediatica di Taylor Swift, che veniva eretta a portavoce degli artisti già qualche mese fa, dopo la polemica con Spotify. Se non tutti siamo amanti della sua musica, dobbiamo riconoscere la nobiltà della causa che ha sposato.