In Bolivia c’è una giornata nazionale dedicata alla pianta di coca



È ormai da tre anni che la Bolivia festeggia ogni 12 marzo la “Giornata Nazionale Acullicu”, un giorno dedicato alle antiche tradizione boliviane, tra cui una delle più importanti è la masticazione delle foglie di coca, che il paese vorrebbe reintegrare come pratica legale. Persino le Nazioni Unite hanno riconosciuto le proprietà naturali, anche curative, derivate dal masticare foglie di coca, che può placare la fame e aiutare con problemi di altitudine e stanchezza.

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Quando l’estate scorsa il Papa ha visitato la Bolivia, Padre Lombardi, il suo portavoce, ha affermato che non si sarebbe stupito se Papa Francesco avesse accettato di masticare una foglia di coca o bere una qualche tisana, perché non si tira mai indietro dal partecipare ad ‘usanze locali’. Alla fine purtroppo non ce n’è stata l’occasione, ma l’iniziativa è comunque supportata sia dal governo boliviano che da numerosi movimenti sociali tradizionalisti, che sperano di far legalizzare e normalizzare la pratica prima nel loro paese per poi eventualmente esportarla anche all’estero, dopo averne dimostrate le effettive qualità curative.

Questa giornata ha riaperto un dibattito che continua da anni, sugli effettivi benefici che può avere la pianta di coca. Uno studio sviluppato ad Harvard ha dimostrato che la coca è una delle piante più nutritive del mondo, se utilizzata correttamente; può aiutare a mantenere e recuperare energia o combattere la fatica, con effetti simili a quelli del caffè, può aiutare con fame e sete e può persino essere utilizzata come medicina contro i dolori allo stomaco o ai denti. Lo studio ha dimostrato anche che chi vive in alta montagna e mastica foglie di coca vive più a lungo di chi vive a valle e non lo fa. Uno degli studiosi afferma che “non ci sono prove scientifiche che masticare foglie di coca faccia male alla salute; al contrario, ogni studio scientifico sembra dimostrare il contrario”.

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Ovviamente, la preoccupazione principale di chi si oppone all’esportazione della pianta di coca è il suo larghissimo uso nel traffico di droga internazionale. Il governo della Bolivia insiste che nel paese la pianta viene utilizzata solo legalmente e con effetti esclusivamente benevoli, e dice di essersi impegnato per anni per combatterne il traffico illegale. I costi estremamente bassi della pianta di coca e il recente intervento delle Nazioni Unite che ne ha riconosciuti gli effetti benefici ci fanno domandare: è davvero possibile che l’esportazione e il consumo di coca sarà legalizzato in tutto il mondo? Ora come ora, secondo una legge del 1961, la produzione e consumazione di coca è illegale in tutti i paesi dell’Unione, eccetto la Bolivia stessa.

C’è tuttavia sul mercato internazionale un prodotto distribuito legalmente e acquistabile in qualunque supermercato, che contiene tracce della pianta. L’avete già indovinato? È proprio la Coca Cola, che non nasconde neanche il suo collegamento con le foglie boliviane, le ha anche nel nome. Sin dal 1886, infatti, quando la bibita ha iniziato ad essere prodotta, conteneva “un’essenza decocainizzata presente nelle foglie di coca”. I rappresentanti dell’azienda hanno affermato che questo è uno degli ingredienti segretissimi della famosa bibita, senza il quale non solo cambia il sapore, ma l’effetto energizzante e rigenerante per cui è tanto famosa ne soffre sensibilmente. Se quindi un po’ di coca nella vita in un modo o nell’altro l’abbiamo consumata tutti, e se gli effetti sono veramente come quelli di un caffè e anche meglio, sarebbe davvero tanto un male legalizzarla in tutto il mondo?