Barbie vuole meno censura e più #authenticlife



Tutto nasce su Instagram. Ed è una novità? Noi diciamo di no dato che ogni anno il social registra una crescita esponenziale di utenti. Certo è che all’aumento corrisponde un sempre più diffuso utilizzo dei social in maniera quasi malata: corpi perfetti, vacanze da sogno e messaggi sbagliati ci fanno credere che quella proposta da Instagram sia la vita vera.

È proprio per questo che sul social sono stati creati diversi account hipster come risposta a questo falso mondo perfetto. E come farlo? Indipendentemente tra loro hanno deciso di utilizzare come protagonista dei loro scatti il personaggio perfetto per eccellenza, Barbie.

Se pensate che siano account a prova di bambino, vi sbagliate. O meglio, alcuni più politically correct esistevano ma non pubblicano da tempo. Tra questi Socality Barbie (il nome deriva da una community che inspira le persone a fare la differenza nel mondo) sembra essere l’inauguratrice: la Barbie in questione si descrive avventuriera, beve il caffè ed è fan della vita autentica. Il profilo è costellato da tantissimi scatti che riprendono in maniera ironica tutti i cliché che si vedono spesso su Instagram, a mo’ di #blessed, #gm e #nofilter.

In realtà il significato è molto più profondo. In un post l’anonima fotografa di Portland mette in bocca a Socality Barbie questa triste verità: “ho dovuto smettere di guardare l’oceano per scattarmi una foto mentre guardo l’oceano così da poterla postare e scrivere quanto l’oceano sia bello”.

Forse in linea con il messaggio che voleva trasmettere Socality, la Barbie di questo progetto ormai da molto si è presa una pausa dai social network per vivere una #authenticlife come lei tanto aspira, ma ha comunque lasciato le foto che inneggiano ai suoi tempi d’oro.

Le nuove versioni non si sono lasciate attendere e, giocando sull’idea di estremizzazione di un concetto tanto puro e innocuo come quello di Barbie, sono subito state al centro della critica: nel progetto Trophy Wife Barbie la bambola ora fuma, ora ha le corna oppure non si depila.

Barbie diventa strumento di un disegno molto più grande della sua limitatezza: farci vedere la realtà senza filtri, eliminare etichette ed instillare in noi il dubbio che la censura sia davvero giusta.