Un veterano di guerra cura il suo trauma grazie alla fotografia



Dopo due anni in Iraq e un periodo trascorso presso Walter Reed Hospital, il fotografo e veterano Michael McCoy si è trovato ad un bivio, fino ad allora la fotografia era stato solo un hobby, un passatempo che aveva pochissimo impatto sulla sua vita. “Nel mio primo viaggio in Iraq ho scattato un sacco di foto, per tenere alto il morale e per poterle spedire ai miei famigliari e amici” ha raccontato l’uomo, “avevo un hard drive pieno zeppo di immagini e di ricordi, comprese foto di persone che non ci sono più. Quando l’ho perso mi sono disperato, ma alla fine non c’erano altre alternative se non iniziare a documentare la vita nel presente”. La perdita dell’hard drive l’ha spinto a documentare la vita che stava vivendo, ma soprattutto gli ha dato l’opportunità di vedere la vita diversamente.
La fotografia l’ha aiutato a superare i traumi che stava vivendo, come una sorta di fuga che gli permetteva di scappare dalle situazioni tremende che stava vivendo. “Scattare foto mi ha aiutato a curare la sindrome post traumatica di cui soffro, mi ha permesso di vivere nel mio piccolo mondo e mi ha insegnato ad osservare meglio tutto quello che mi circonda” ha ammesso McCoy.
In futuro Michael vuole utilizzare il mezzo della fotografia per far conoscere meglio la sindrome di cui soffre, che in americano viene sintetizzata con la sigla PTSD e che colpisce la maggioranza dei militari di ritorno dall’Iraq.