Incontrare qualcuno per la prima volta e dopo pochi istanti incasellarlo in una categoria (yummie mummie, casual queer, fly girl, cool café boy) in base al suo stile. Questo è esattamente ciò che il fotografo olandese Ari Versluis ed il suo partner creativo Ellie Uyttenbroek hanno fatto ossessivamente negli ultimi 15 anni.
“È come essere un poliziotto, analizzi la persona nell’attimo in cui sta di fronte a te. È molto sottile. Le scarpe possono dire molto”.
Versluis e Uyttenbroek hanno fatto confluire le analisi in un progetto in continua espansione intitolato Exactitudes, che è un mix delle due parole “exact” e “attitudes”. Per ogni edizionie del progetto che hanno pubblicato, il concetto alla base rimane lo stesso: i due fotografi si recano in un posto nuovo ed analizzano l’ambiente alla ricerca di outfit che rispecchino particolarmente bene l’identità di chi li indossa.
Versluis e Uyttenbroek non sono veramente interessati alla moda o ai vestiti che la gente indossa, quanto piuttosto al modo in cui li indossa. Ogni tanto hanno incontrato persone vestite in modo molto simile, e quando è capitato hanno chiesto loro di andare a fargli visita nello studio, l’unico requisito era che venissero vestite nello stesso modo di quando si sono incontrati.
Durante le sessioni di ritratto in studio, i due fotografi hanno fatto molta attenzione sia all’estetica che alla postura, cercando di ricreare la posa perfetta che definisca quella precisa categoria di stile. Se per la “Sciura Decaffeinata” milanese in pelliccia sono d’obbligo le mani in tasca, le “bimbos” di Rotterdam nel 1996 si differenziano per una sensuale apertura delle gambe.
La loro non è una serie critica, ma un semplice tentativo di cogliere un evidente dato antropologico. Qua potete trovare tutte le edizioni dei libri di Ari Versluis e Ellie Uyttenbroek.
