Immerge un abito del ‘900 nel Mar Morto per due mesi, ne esce un’opera magnifica



A Londra, la galleria Marlborough Contemporary espone fino al prossimo 3 settembre la “Sposa Salata” – Salt Bride – immaginata e ritratta dall’israeliana Sigalit Landau nella sua recente serie omonima, composta di otto fotografie in grande formato.

L’artista israeliana Sigalit Landau ha deciso di tentare un esperimento molto particolare! Nelle acque del Mar Morto Sigalit ha immerso un semplice ed elegante vestito nero del 1916. Il vestito scelto per osservare – e documentare – l’affascinante fenomeno di “salinizzazione” ha un valore simbolico, trattandosi dell’abito tradizionalmente indossato dal personaggio di Leah nell’opera teatrale The Dybbuk, scritta dal drammaturgo S. Anksy nel primo Novecento.

Ecco allora che le acque del Mar Nero rendono visivamente, nelle fotografie scattate con perizia da Sigalit Lindau, proprio l’esorcismo praticato su Leah: il suo vestito nero, associato alla follia e alla morte, man mano si ammanta di cristalli di sale, che gradualmente aderiscono al tessuto e lo trasformano nel bianco e lucente abito da sposa che avrebbe dovuto essere, sin dall’inizio della drammatica storia.

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