Intervista a Valerio Spinelli, grafico e illustratore italiano autore degli esperimenti audiovisivi di PIXELPONGO



Negli ultimi giorni è comparso online un video intitolato “Pandemonio”, che da subito ha carpito la nostra attenzione. Delle figure rotonde e colorate si scompongono e ricompongono dando vita ad animali e personaggi di fumetti, videogiochi e cartoni animati. Nel giro di qualche agile click ci ritroviamo sulla homepage di PIXELPONGO che scopriamo essere un giovane grafico ed illustratore italiano. I suoi lavori sono colorati, animati e riescono a mischiare elementi analogici con l’elaborazione digitale. Valerio Spinelli ci ha riportato all’infanzia per cinque minuti, ma non appena siamo tornati grandi lo abbiamo contattato per fargli qualche domanda.

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Ciao Valerio, iniziamo cercando di capire chi sei.

Mi chiamo Valerio Spinelli, 34 anni, romano. Lavoro come grafico e illustratore da quando ne ho 20.

Cos’è e come è nato il progetto Pixelpongo?

Pixelpongo è il laboratorio segreto dove vado quando ho del prezioso tempo a disposizione. Nasce dall’esigenza di sperimentare e giocare con le mie passioni più grandi: l’animazione, le immagini e la musica. In totale libertà. L’obiettivo è creare dei lavori dove queste forme espressive si miscelino e convivano armoniosamente.

The circle circus. Sembra una vera e propria serie, giusto? Perché proprio il cerchio come forma geometrica? Ti stanno sulle palle gli spigoli?

Lo è. Sono una serie di illustrazioni che realizzo utilizzando solo dei cerchi di feltro scansionati e poi composti in digitale. Mi piacciono le forme spigolose ma ho preferito il cerchio perché durante gli esperimenti dava risultati inaspettati e diversi: durante la composizione l’effetto mosaico quasi si perde riuscendo a trasmettere più chiaramente l’essenza dell’immagine.

Come mai la scelta del feltro come materiale? Come hai operato per ottenere le figure?

Il feltro riscalda e sporca il risultato finale. Questa resa “artigianale” contrasta con la rigorosa regola di costruzione.

Abbiamo notato una predilezione per i personaggi della pop culture. C’è un motivo specifico?  

Appartengo a quella generazione cresciuta davanti alla tv mangiando merendine del mulino bianco (quelle con le sorprese).

Riguardo l’ultimo video da poco uscito, Pandemonio. Come lo hai realizzato? e come mai la scelta di questa colonna sonora?

Pandemonio è il frutto della scelta di trasportare il progetto Circle Circus in una dimensione animata. Dopo aver sovrapposto i cerchi volevo capire cosa si poteva ottenere animandoli. Ma anche qui con una regola: mai deformarli! Ho costruito ogni personaggio e lo ho poi animato solamente muovendo o ridimensionando i singoli moduli. Gli Zu sono un gruppo che apprezzo e seguo da parecchi anni. Il pezzo Silent Weapons for Quiet Wars che ho utilizzato per Pandemoni è stato l’ispirazione e il binario su cui costruire il caleidoscopico prendere vita dei personaggi.

Visto che il tuo lavoro oltre il lato visivo esplora anche l’ambito sonoro (abbiamo ascoltato alcune delle tue composizioni) consigliacene una da ascoltare in sottofondo guardando le immagini della serie The Circle Circus Anthology.

Direi questa:


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Tommaso Sorgentone