Abbiamo incontrato RICO, giovane fashion designer italiano



Siamo in piena Fashion Week a Milano e per deliziare i nostri lettori amanti di moda, abbiamo deciso di incontrare RICO, un giovane creatore italiano che emerge nel panorama modaiolo internazionale. Ecco l’intervista!

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Ciao Enrico, potresti presentarti velocemente ai nostri lettori? Che studi hai fatto?
Ciao Darlin Magazine, sono RICO, ho 25 anni e vengo dalla periferia di Ancona. La mia famiglia ha un’azienda di maglieria da moltissimi anni e questa è stata la mia scuola. Il mio background nasce proprio da lì, dove ho imparato come lavorare la maglia, le tecniche da usare, i filati, i tessuti e molto di quello che c’è da sapere. Amo ricercare e sperimentare sempre nuove tecniche.

RICO suburbs è il tuo marchio, com’è nato? E come si è evoluto?
Tutto nasce dal desiderio di dare alla maglia una parte fondamentale all’interno di un outfit, quindi non più considerata un capo anonimo, ma come quel pezzo che fa la differenza. La storia che voglio raccontare parla di periferie, della moda che parte dalla strada che rievoca un sound underground, con vestibilità e taglie over. RICO non vuole essere una maglia girocollo, ma un total look. La prima stagione era una capsule di maglie, in seguito sono stati aggiunti pantaloni lunghi e corti, capispalla e quant’altro.

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Il tuo lavoro sembra molto vario. Ti poni dei limiti quando lavori sulle tue creazioni, delle linee guida da seguire? Oppure lasci spazio libero alla tua mente?
Solitamente cerco sempre di sperimentare lasciando che la mia mente segua anche nuovi stili e tendenze, proprio per questo il mio lavoro potrebbe apparire eccessivamente eclettico, un mash-up tra culture opposte, grunge e concettualità, basket e religione, glam-rock e rap, ma comunque mantengo, o almeno ci provo, l’identità del brand.

Le tue collezioni sono completamente Made In Italy, perchè questa scelta? Qual è secondo te il punto di forza degli artigiani italiani?
Proprio perchè la mia famiglia ha un’azienda qui in Italia, conosco bene la qualità dei prodotti realizzati dai nostri artigiani non riproducibile altrove. Conosco i vantaggi di una produzione all’ estero, ma voglio che il mio prodotto sia riconosciuto per l’eccellenza delle lavorazioni e dei materiali, garanzia che posso avere solo producendo nei nostri laboratori.

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In 3 parole come definiresti il tuo lavoro?
Suburbs, burnout, sperimentale.

Quale è l’artista a cui ti ispiri maggiormente?
In ogni collezione di Rico è esplicitamente o velatamente citato un artista, come Caravaggio, Dali, David Bowie. Se devo però indicarne uno citerei Ai WEI WEI di cui mi attrae la precisione e la cura nei dettagli.

Il capo di abbigliamento che hai nell’armadio e ti cui ti vergogni di più?
Tutte le maglie di RICO.

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