The Hateful Eight: 8 motivi per andare a vederlo



Esce domani al cinema The Hateful Eight, l’ottavo, attesissimo film di Quentin Tarantino, e questi sono otto dei motivi per non perderlo.

Vi avevamo già accennato che tutti i film di Tarantino sono in qualche modo collegati, ma questo più di altri. Infatti, dopo aver girato Django Unchained, Tarantino ha deciso di non voler abbandonare il genere western. Inizialmente voleva scriverne un sequel, ma poi ha optato per una storia tutta nuova, ambientata nello stesso universo, che diventa la seconda installazione di una trilogia tutta western. Il regista ha anche stuzzicato i suoi fan affermando che uno degli otto protagonisti del nuovo film è imparentato con un personaggio di Django Unchained.

Il film è ricco di riferimenti storici. E’ ambientato infatti dopo la guerra civile in Nord America, durante una terribile tempesta di neve che costringe gli otto personaggi del titolo a cercare riparo nella stessa merceria.

Il ruolo di Daisy Domergue, unica donna del film, era stato originariamente pensato per un’attrice giovane (si vociferava che Jennifer Lawrence stesse per accaparrarselo), ma è stato riscritto e adattato per Jennifer Jason Leigh, che ha guadagnato anche una candidatura agli Oscar per la sua interpretazione.

The Hateful Eight non solo è la pellicola più lunga di un film tarantiniano, ma ha anche il titolo più lungo, in quanto tutti i suoi precedenti film avevano titoli al massimo di due parole (Kill Bill, Pulp Fiction, Django Unchained).

Il film ha rischiato di non vedere mai la luce del giorno dopo che la sceneggiatura è stata rilasciata su internet all’inizio del 2014. Il progetto è stato alla fine ripreso a inizio 2015, dopo aver apportato numerose modifiche, tra cui il cambiamento del finale, che in origine vedeva tutti (o quasi) i protagonisti morire di brutte morti.

La colonna sonora è opera di Ennio Morricone, leggendario compositore hollywoodiano del genere western, che ha già collaborato con Taratino in film quali Kill Bill e Bastardi Senza Gloria. la musica di questo film ha guadagnato l’unica candidatura Oscar a un italiano di quest’anno.

In omaggio ai film classici, The Hateful Eight è il primo film ad essere girato e proiettato in 70mm, formato in disuso fin dai primi anni novanta.

Quentin Taratino è un regista unico nel suo genere, e ne è consapevole. proprio per questo avrebbe deciso di limitare i propri film a dieci. Questo sarebbe quindi il terz’ultimo film del regista italo americano, che vuole comunque continuare a scrivere sceneggiature se non addiritura un libro o due.