The Handmaid’s Tale: la nuova serie distopica terrificante ma realistica



È appena arrivato sulla piattaforma di streaming televisivo Hulu, l’attesa riduzione dell’acclamato romanzo di Margaret Atwood Il Racconto dell’Ancella: The Handmaid’s Tale. La serie, già dalla “messa in onda” dei primi tre episodi ha avuto un ottimo successo di pubblico e ha spinto la critica a confrontarsi con i temi che la percorrono: l’oggettivazione del corpo femminile, la sottomissione della donna, l’uso del genere e della religione come arma di esclusione e violenza, il populismo come pericolosa deriva democratica. Temi che oggi, a distanza di decenni dalla pubblicazione del romanzo, sembrano più attuali che mai.

The Handmaid’s Tale ha tutte le carte in regola per rientrare in quell’olimpo di must televisivi, fino a qualche anno fa appannaggio di emittenti premium come HBO ed AMC, composto dai vari Breaking Bad, Soprano, Mad Men, Twin Peaks e via discorrendo. Il libro distopico datato 1985 è ora, più che mai, di un’attualità disarmante. Sono passati più di 30 anni, ma se una cosa le donne hanno capito in questo 2017 è che le certezze possono venir meno in qualsiasi momento e che l’uguaglianza di genere è un’utopia.

E allora la serie tv The Handmaid’s Tale non solo porta dopo anni il romanzo della Atwood in televisione (esiste anche un film del 1990 di Volker Schlöndorff), ma rivisita con cura – e con più crudeltà – alcune parti del racconto, espandendolo dove necessario, e rendendo tutto ancora più terrorizzante.