Tutto quello che ti sei perso a fare l’hipster che non guarda Twin Peaks



«Non puoi non aver visto Twin Peaks e dire che ti piacciono le serie TV». Correva l’anno 2014, e a rivolgersi così a me era il freelance veronese con cui dividevo l’ufficio. Si occupava del montaggio di un reality show in cui si rifacevano tette, e la leggenda vuole che non avesse mai apprezzato né visto più di due puntate di altre serie. Quello che è certo è che aveva ragione: non si può non aver visto Twin Peaks. Soprattutto perché non è socialmente accettabile.


In quello stesso 2014 avevo visto tutte e due le stagioni in binge watching. Quindi mi risparmierò frasi stucchevoli su quanto fossero belli i tempi in cui andò in onda per la prima volta – prima di Internet, di Netflix e di tutte le diavolerie moderne – se non altro per il fatto che era il 1992 e avevo quattro anni. Un giudizio più attendibile potrebbe essere quello di mia madre, che ha sentenziato: «Non si capiva niente» come unica dichiarazione sull’argomento. Un’altra persona con ragione da vendere, insomma.
Quando dico di aver visto il pilot della terza stagione, andato in onda circa 25 anni dopo le prime due, tutti mi chiedono sempre se si tratta di un prodotto per fan. E io rispondo che, senza aver mai visto Twin Peaks, non c’è possibilità di capirci alcunché. Ma questo vale anche nel caso contrario.
Le basi
Twin Peaks è l’archetipo delle serie TV, quindi non segue nessuna regola perché le regole se le stava inventando David Lynch al momento. Tuttavia, si può riconoscere una struttura ricorrente: quasi tre (lentissimi) minuti di titoli di testa con ambientazioni bucoliche, scambi di battute dal gusto anni ‘50, plot twist poco chiari, effetti speciali retrò (di solito fotomontaggi discutibili), allucinazioni, inquadrature simmetriche con la predominanza del colore rosso, e un’ansia insostenibile ad abbracciare il tutto. In vari punti, i personaggi iniziano a urlare senza preavviso o motivo apparente. Oppure a descrivere in modo estatico la torta di ciliegie che stanno mangiando e il caffè che stanno degustando. In media, la parola caffè viene pronunciata tra le sei e le sedici volte in una puntata.
Tutte queste caratteristiche sono state mantenute nella nuova stagione, cosa che – soprattutto per quanto riguarda gli “effetti speciali” – ho trovato molto tenera. I momenti di urla scomposte, invece, proprio li aspettavo trepidante.
Il pilot
Secondo la regola aurea delle serie TV, la puntata pilota deve essere bella in modo assurdo. Questo assioma nel caso di Twin Peaks viene pienamente rispettato, con un piccolo upgrade: oltre che bella in modo assurdo, deve essere pure inconcludente. In pratica, ti ritrovi lì dopo due ore, davanti ai titoli di coda, con lo sguardo basito e due pensieri in testa: 1) e quindi? 2) è tutto bellissimo. In pratica, è così che mi immagino i trip più spinti dovuti all’assunzione delle migliori droghe psichedeliche.
Il cast
Credo che la miglior prova di recitazione in assoluto nella puntata 3×01 sia stata quella di una specie di alberello rinsecchito e parlante. Delle new entries non so ancora cosa pensare, soprattutto perché sono già tutti morti, o forse no, non ho capito. Della vecchia guardia, spiccano un notevole Dale Cooper, sia con il completo d’ordinanza sia in un’inedita versione sciupa femmine, il Dottor Jacobi che in 25 anni non ha mai pensato di cambiare gli occhiali con le lenti 3D, un Hawk con ancora i capelli Pantene e una Laura Palmer creepy milf.
Della Signora del Ceppo non voglio parlare, rischierei di commuovermi.
Il mood e la trama
Togliamoci subito il pensiero: della trama non ho capito niente, quindi non mi sento la persona più adatta a parlarne, e il fatto che abbia iniziato la visione dopo le due di notte di un giorno feriale c’entra soltanto in parte, ne sono sicura. C’è un’altra tizia che muore (forse più di una, come accennavo prima, il numero delle vittime di questo pilot non mi è chiaro), ma questa volta non ha la compostezza azzurrina di Laura Palmer. Diciamo che è meno fotogenica.
In generale, a parte un gusto più pronunciato per il pulp (che non mi è dispiaciuto per niente), sembra che le riprese siano iniziate il giorno dopo la fine della seconda stagione. Motivo per cui, partendo dal presupposto che noi Twin Peakers ci saremmo guardati qualsiasi cosa purché si intitolasse Twin Peaks, stiamo letteralmente volando. Ma anche motivo per cui, chi inizierà a guardarselo dalla prima stagione, non riuscirà mai a spiegarsi il perché ci stiamo agitando tanto.