Primavera 2019: non sappiamo chi sia Liberato e, tutto sommato, non ce ne frega niente



La cosa veramente importante era che il rapper napoletano, dopo lunghi mesi di latitanza, ci desse quello che volevamo e quando lo volevamo: un nuovo pezzo, il 9 maggio. E Liberato c’è, non con un singolo ma addirittura una playlist, pubblicata alle 23:59 sul suo canale YouTube, quasi in data successiva, con la stessa noncuranza di quelli abituati a ignorare per ore i messaggi su WhatsApp.

Era il 2017, sempre maggio, quando la voce di (se davvero è la sua) un ragazzo con il bomber nero iniziava a farsi sentire nelle riproduzioni casuali di tutta Italia: non si facevano tante chiacchiere su qualcuno da quando Fabri Fibra rappava steso in una bara.

A un certo punto, in macchina, partiva “Tu T’è scurdat e me”:

“Ma cos’è questa cosa, un neomelodico?”

“Liberato”

“Chi?”

“Dai, non lo conosci?”

“Ma se guardi Gomorra con i sottotitoli… Però ha una bella base dub”

Tutti rimanevano zitti e pensavano che in effetti era davvero una bella base dub, e che quella cosa si poteva ascoltare, anche non ironicamente.

Chi era o chi è Liberato? Perché non si fa vedere in faccia? È Calcutta? È Gigi d’Alessio? È un progetto collettivo? È un ex detenuto di un carcere minorile? È Ciro di Marzio?

Non lo abbiamo mai saputo, nonostante si siano susseguiti diversi eventi live, durante i quali si vociferava che il segreto sarebbe stato svelato. Alla fine, i magazine hanno smesso di pubblicare articoli pieni di congetture sensazionali, e ce ne siamo tutti quanti dimenticati. Senza aver smesso di ascoltare brani del soggetto ignoto.

E poi ci sono i video, diretti da Francesco Lettieri, già autore dei clip di Calcutta e The Giornalisti. È come durante i tempi d’oro di MTV. Forse, oltre ai graffiti dedicati a Maradona e ai fanalini rotti degli scooter, ci si può vedere anche un alone di Milano e di Bar Luce, nelle atmosfere rarefatte e i colori da Kodak 35mm scaduta nel 2006. Solo che, una volta, ho espresso questo pensiero su un social e l’hanno presa tutti nel modo sbagliato.

Semplicemente, quello che fa Liberato non può lasciare indifferenti le generazioni che una volta si indicavano con le ultime lettere dell’alfabeto e poi con la definizione vaga di Millennials. Un dettaglio su tutti: il protagonista del primissimo videoclip, che apre gli occhi per guardare un goal mentre sta limonando al bar durante una partita di calcio.

La notte tra il 9 e il 10 maggio 2019 Liberato ha pubblicato 5 nuovi pezzi sul suo canale e sono una bomba.

E chi se ne frega davvero della sua vera identità.