Gli Oscar 2017 raccontati in modo approssimativo



Niente nei prossimi giorni ti farà sembrare una persona colta e interessante quanto avere un’illuminata opinione sulla Notte degli Oscar, specialmente se li chiamerai Academy Awards. Per chi ieri sera aveva di meglio da fare (tipo dormire), ecco cos’è successo durante l’ottantanovesima Cerimonia degli Oscar. E mi raccomando di sottolineare bene “ottantanovesima”, come se te le fossi viste tutte anche se hai trent’anni.

Dopo un lungo e noiosissimo red carpet su cui tutti sembravano mediamente vestiti male e da cui purtroppo sembrerebbe riaffermarsi il trend degli abiti da sera bianco e oro (mi aspettavo di cominciare a vederli neri e blu, ma purtroppo non è successo), la serata è iniziata con un Justin Timberlake troppo anni zero per essere vero.

È l’anno di La la land, e se non ti è piaciuto per l’opinione pubblica fai parte dello stesso gruppo di persone che comprende Hitler, Mussolini, Hammurabi, Putin e Pinochet. Ma se non vi è piaciuto e volete comunque ricevere approvazione dall’uditorio, potete giocarvi la carta dell’italiano che ha vinto per il Miglior Trucco per Suicide Squad. Che come film era davvero meh, però lui che simpatico.

Comunque, per il primo Oscar di La la land bisogna aspettare le quattro e un quarto del mattino con Miglior Scenografia, che era abbastanza meritato e lo ammetto perfino io che sono della stessa categoria di Pinochet e del Colonnello Gheddafi. Niente record di premi per La la land. E meno male, perché avevo dichiarato che mi sarei fatta brillare davanti al Teatro Cinese nel caso in cui ne avesse vinti più di Titanic e de Il Signore degli Anelli.

Prima di arrivare a questo, però, una lunga serie di premi di cui nessuno si ricorda mai, che chiameremo Gli Scappati di Casa, durante i quali farò finta di non essermi addormentata a intermittenza, trovando sempre gente sconosciuta e diversa che si alzava dalle poltrone del Dolby Theatre quando riaprivo gli occhi. Tra tutti, ho ricordi confusi di un signore che sembrava un barbagianni.

Verso le cinque, il fatto che La la land vincerà come Miglior Film mi sembra terrificante e inevitabile come la vittoria di Donald Trump durante la Maratona di Mentana Speciale Presidenziali. E in effetti, anche la sensazione di sonno è proprio la stessa. Sono già le sei del mattino quando Casey Affleck soffia il premio per il Miglior Attore a un Denzel Washington quasi in lacrime e Emma Stone vince quello per la Miglior Attrice. E poi finalmente ci togliamo il pensiero: l’Oscar per il Miglior Film lo vince… Moonlight.

Signori e signore, è stato un piacere suonare per voi.