Uno sguardo pop a tutto il meglio del trash italiano



Filippo Fontana, illustratore di origini veneziane, è l’autore di una serie di cinque poster intitolata VOID, in cui raccoglie tutto il meglio del peggio dello spettacolo, della televisione, della cultura e dell’informazione nel nostro Paese. Elementi, personaggi reali o immaginari, giocattoli e simboli degli ultimi vent’anni, che in un modo o nell’altro sono riconoscibili a tutti, sono raccontati con uno sguardo leggero e divertente, ma ricco di significato. Abbiamo scritto a Filippo Fontana per scoprire qualcosa in più sul suo percorso, i suoi modelli e il messaggio che con i suoi artwork ha intenzione di lanciare.

Ciao Filippo, raccontaci qualcosa di te, del tuo percorso, dei tuoi modelli.
La prima cosa da sapere su di me è che sono veneziano, ma, ahimè, sono andato a vivere via dall’Italia da ragazzino. Ho vissuto gran parte della mia vita in Belgio, dove mi sono laureato in grafica all’ESA Saint-Luc di Bruxelles. In seguito, ho studiato allo IED di Milano, al Royal College of Art di Londra, ed ho lavorato per un anno a Berlino in diverse agenzie di grafica.

I miei lavori si ispirano principalmente dalla cultura hip-hop in tutte le sue forme: dalla musica rap ai graffiti, dai film gangster (come La Haine, Carlito’s way, Scarface, The Usual Suspects, Gomorra) alla cultura popolare.

Inoltre, sono affascinato dall’estetica dei racconti di fantascienza degli anni 70-80.
Nonostante abbia trascorso la maggior parte della mia vita all’estero sono sempre rimasto legato all’Italia. Sono un grande appassionato di rap italiano e resto molto attaccato alla cultura pop italiana.

Chi è secondo te il personaggio migliore dello spettacolo italiano e perché? O,
se non proprio il migliore, il meno peggio.

Prima di tutto bisognerebbe definire che cosa si intende per spettacolo. Se si intende qualsiasi forma di intrattenimento, ci sono un’infinità di personaggi validi in tutte le varie sottoculture. Se per personaggio dello spettacolo si intende invece qualcuno conosciuto dal grande pubblico è un altro discorso. Raggiungere un’audience più ampia riuscendo comunque a promuovere del contenuto culturalmente ricco è molto più difficile, in quanto spesso e volentieri qualità e notorietà sono inversamente proporzionali. Il trash spopola perché è leggero, facile, stupido ed è accessibile a tutti.

Un personaggio che mi sento in dovere di citare è Maccio Capatonda, poiché anch’egli, in modo simile a VOID, ridicolizza il mondo dei media italiani. Il suo lavoro è geniale perché é trash e intellettualmente valido al contempo, in quanto tramite le sue parodie riesce a trasmettere un messaggio di critica all’Italia e al mondo dello spettacolo.

Probabilmente un personaggio simile, ma conosciuto da tutti gli italiani è Fantozzi. Anche lui, nei diversi film apparentemente stupidi e superficiali, esprime in realtà un giudizio critico e profondo sull’impiegato italiano medio, perennemente frustrato, servile e alla costante ricerca di un riscatto.

Che cosa vuoi trasmettere a chi guarda i tuoi lavori?
I miei lavori si focalizzano principalmente sul ruolo che ha la figura del nuovo ricco nella società contemporanea.
Essenzialmente, cerco di riprendere un concetto simile a quello espresso nel Mastro Don Gesualdo di Verga. Nel racconto, il protagonista, Mastro Don Gesualdo, attraverso le proprie forze, riesce ad arricchirsi, ma, nonostante la sua grande prosperità economica, non riesce a integrarsi con la società nobile Siciliana a causa delle sue mani “grandi e callose”, metafora utilizzata per alludere alle sue origini umili.
Allo stesso modo, oggi giorno, un personaggio come Floyd Mayweather, pugile figlio di un padre che fu colpito da un colpo di pistola dallo zio quando Floyd non aveva ancora compiuto un’anno, e di una madre eroinomane, attraverso il suo duro impegno diventa lo sportivo più pagato di tutti i tempi.

Il pugile plurimilionario diventa anche conosciuto per il suo atteggiamento sui social network. I suoi selfie con le borse di Gucci piene di banconote, le foto in accappatoio con le bottiglie di champagne, o in tuta sportiva con le sue Bentley e Rolls Royce, in un certo
senso esprimono lo stesso concetto delle mani grandi e callose di Mastro Don Gesualdo.
La differenza fra Mayweather e Mastro Don Gesualdo, è che con i progressi sociali avvenuti durante il secolo scorso nella società occidentale, il fatto di derivare da un background povero al giorno d’oggi non è più un fatto da nascondere. Al contrario, quella del “self made man” diventa una figura da elogiare, in quanto il successo viene raggiunto interamente con le proprie forze, senza raccomandazioni, e senza dover discendere necessariamente da una buona famiglia.

Quella del nuovo ricco è una figura celebrata in particolar modo nella cultura black Americana, specialmente tramite la cultura hip-hop, in quanto l’ostentazione della ricchezza diventa un simbolo di emancipazione sociale. Di conseguenza, attraverso l’enorme successo riscosso dalla musica rap negli ultimi anni, il fenomeno dell’ostentazione della ricchezza si è espanso in modo globale, diventando un luogo comune.

Nel 2016 ho pubblicato Magnum, un fumetto edito da Rope Press, che si ispira e racconta questo fenomeno, passando dalle bottiglie fluo di Dom Pérignon ai tavoli delle discoteche, alle Lamborghini dorate in giro per Dubai, così come alle file chilometriche davanti agli Apple store per comprare l’iphone.

VOID, progetto realizzato in collaborazione con Gram Publishing, è la rappresentazione del medesimo concetto, in chiave esclusivamente italiana, in quanto i media italiani, colmi di sportivi, presentatori, tronisti, soubrettes, accolgono al meglio e in tutte le forme la figura ignorante e cafona del nuovo ricco italiano.

Ci racconti un po’ il tuo artwork di Void dedicato al giornalismo?
Il poster dedicato al giornalismo intende ovviamente ridicolizzare il quadro generale della politica italiana. L’intenzione dell’illustrazione è innanzitutto quella di paragonare il teatrino della politica italiana a una qualsiasi testata giornalistica di gossip ed intrattenimento, dove prevalgono gli scoop e gli scandali.

Mi sono limitato a non esprimere esplicitamente il mio pensiero politico, bensì a raffigurare l’immagine collettiva e
parodiata dei politici italiani; da Bersani che smacchia il giaguaro, a Renzi che si fa i selfie invece di studiare l’inglese, da Grillo che impreca contro la massoneria a Salvini che guida la ruspa.
Una figura centrale del poster è senza dubbio Berlusconi, in quanto, oltre ad essere tutt’ora uno dei personaggi principali della scena politica italiana, è anche fondatore di Mediaset, ex presidente di Mondadori, ed ex proprietario del Milan. Berlusconi rappresenta la figura dell’uomo potente, ricco, disinvolto, circondato da donne, perennemente al centro dell’attenzione. La sua influenza sul panorama mediatico italiano ha fatto si che tali
caratteristiche, quali l’ostentazione della ricchezza, il lusso, il sesso, l’oggettificazione delle donna, abbiano incarnato la rappresentazione del successo sui diversi media italiani, condizionando, di conseguenza, l’intera cultura popolare italiana.

A quali progetti stai lavorando al momento?
Attualmente sto lavorando su Magnum II, il sequel di Magnum, un fumetto che tratta delle avventure di diversi personaggi, ognuno dei quali simboleggia un aspetto estremo del comportamento umano e del suo rapporto con il denaro. Attraverso le diverse storie, piene di umorismo politicamente scorretto e dark, il fumetto stimola il pensiero critico riguardo al rapporto etico tra la ricchezza e la società.

Saluta i lettori di Darlin con una battuta in perfetto stile trash italiano.
Ciao Darlin!