Nel quotidiano di una tribù mongola



Esistiamo in relazione con tre cose”, spiega Tsuyanqua, una vecchia sciamana centenaria con cui Hamid Sardar-Afkhami ha viaggiato spesso: “la natura, gli animali e la memoria dei nostri antenati. Una volta che lo dimentichiamo, gli angeli custodi ci abbandonano e i demoni si impossessano del nostro destino”.

Da ormai 10 anni, il fotografo Hamid Sardar-Afkhami cavalca le renne e percorre il mondo degli sciamani della Mongolia alla ricerca di queste tre cose che abbiamo dimenticato. Come spiega lui stesso, questo racconto fotografico è un omaggio ad un popolo nomade la cui memoria è rimasta intatta. Per loro, il soleggiato mondo dei viventi non è altro che il riflesso di una vasta continuità spirituale. È costituita dal cielo e dagli antenati, di cui si ricordano sempre attraverso il favoloso pantheon degli spiriti che illuminano il loro cammino.

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