Lady Gaga, Madonna, Katy Perry… le copertine di dischi dopo la censura in Medio Oriente



In una cultura in cui le donne non possono mostrare il proprio corpo, non è sorprendente che le copertine di dischi troppo esuberanti vengano censurate. È il caso di Madonna, Christina Aguilera o ancora Lady Gaga in Medio Oriente. Le diverse etichette discografiche responsabili dell’artista devono quindi presentare due copertine diverse per l’album quando esce in un paese dalle tradizioni più conservatrici. Una versione normale, che può essere sessualmente esplicita, ed un’altra più casta in cui la pelle viene coperta.

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Ecco alcuni esempi recenti selezionati dal Daily Mail: con qualche trucco le gambe di Lady Gaga vengono ricoperte da un palloncino blu ingrandito per coprire anche i suoi seni. Ma perché una censura così fiscale? La blogger Susie d’Arabie che nel 2007 si è trasferita dagli Stati Uniti a Jeddah, in Arabia Saudita, spiega all’Huffington Post UK che la censura del corpo femminile è un fenomeno che succede troppo spesso.

Esistono membri di una polizia religiosa, conosciuta anche come Comitato per la propaganda della virtù e prevenzione del vizio, che sono pagati dal governo per modificare copertine di album e film. Lina Esco, che ha lanciato la campagna “Free The Nipple“, racconta di come non si senta per nulla sorpresa che la religione sia all’origine della censura. “Ogni cultura e ogni religione ha una visione diversa della pornografia. Mi chiedo se questa paura generalizzata del corpo femminile sparirà un giorno”.

Amy Richards, che scrive per il sito femminista “Soap Box Inc“, pensa che la censura sia diretta solo verso le donne e quindi pone un problema di libertà d’espressione e di rappresentazione. Forse non avrebbero censurato niente se ci fosse stato un uomo sulla copertina.

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