Sembrerebbe un racconto di fantascienza, invece è realtà: per sei anni, tra il 2009 e il 2014, tre case di un quartiere residenziale del Tennessee sono state “abitate” non da umani, ma da soli robot.
Ogni mattina, l’interruttore del bagno si accendeva, partivano lavatrice, doccia e televisore, programmati per rimanere accessi per il tempo medio d’utilizzo di un cittadino americano. L’esperimento non ha niente di top secret, mirava semplicemente a capire quale fosse l’impatto ambientale e quello sul consumo energetico in base ai materiali e alle tecnologie utilizzate.
La prima casa è stata costruita con materiali e tecnologie classiche, una seconda con tecnologie per il risparmio energetico e l’ultima con materiali ad alta performance energetica (pannelli solari, materiali high tech…). Un congegno ha emesso per tutta la durata dell’esperimento la quantità precisa di calore e di umidità normalmente generata da una famiglia. Risultato dell’esperimento: la terza casa ha consumato il 55% di energia in meno, la seconda invece il 37%. Dati che dovrebbero spingere consumatori e produttori di elettrodomestici a cambiare le proprie abitudini.