Reportage: Kappa FuturFestival 2014



Lo scorso weekend la redazione di DARLIN si è fatta un giro a Torino per assistere alla quarta edizione del Kappa FuturFestival.

La manifestazione, che ha occupato entrambi i giorni del primo weekend di luglio, si è svolta nel parco Dora, una location post industriale DAVVERO figa, la lineup era alquanto succulenta e l’afa milanese alquanto asfissiante. Tutti ottimi motivi per decidere di spostarci e andare a sottoporre i nostri neuroni ad uno sballottolamento di good vibes.

Tale of us

Tale of us

Partiamo sabato mattina, una serata di ricognizione nei club di Torino prima del festival non ci farà male. Siamo in autogrill, sono solo le 13 e mancano ancora parecchi km a Torino, ma l’atmosfera è già tosta: tipi incanottati&tatuati col doppio taglio (che ormai non fa più hipster ma “robba mainstream giunta anche alla provincia di Varese”) carichi come delle catapulte, scendono da peugeot 206 che non si capisce se sono delle automobili o dei subwoofer con le ruote. Tra un basso e una cassa riesco a sentire la voce di uno che mi si avvicina dicendo “DAI CAZZO CHE TRA 40 MINUTI ATTACCA CAROLONE PORCO****” [Non mi ero fatto le canne e non mi sto inventando niente. Però non ho testimoni che possano confermare, quindi se vi piace di crederlo credetelovici sennò no]. E comunque gli batto il cinque e gli dico che siamo diretti nello stesso posto.

Dopo questo folgorante incontro si riparte e si arriva a Torino quasi in tutta tranquillità. “Quasi” perchè comunque ci hanno fermato gli sbirri colla sirena e la paletta e ci hanno perquisito il bagagliaio, ma non è successo nulla, non vi preoccupate.

E’ domenica e la giornata non sembra aver deciso precisamente che piega prendere: il sole si alterna continuamente a scrosci di pioggia, con il risultato di un’umidità pazzesca. Spaesati ed indecisi tra felpe o petto nudo riusciamo ad entrare belli sudati con Adam Beyer che sta già lanciando bombe a mano giù dal main stage. Sempre per colpa della pioggia il Dora Stage e il Redbull Tour Bus sono costretti a spegnere la musica per qualche ora, lasciandoci in balia dei Tale of us (mica male) e illudendoci di rimanere chiusi per il resto dell’evento.

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Fortunatamente dopo poco rispunta il sole ed i Martinez Bros ci regalano uno dei set più energici della giornata.

Pensare che questi due hanno iniziato suonando in chiesa.

Dopo i Martinez ci spostiamo verso il main stage perchè è il momento degli attesissimi Disclosure. Giustamente attesissimi. Vi lasciamo giudicare con le vostre orecchie.

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A proposito di orecchie, vicino al palco c’è un piccolo stand che regala dei tappi. Ne prendo una coppia e la tipa dietro il tavolo mi ragguaglia rapidamente sulla loro funzione: “sono da mettere nelle ORECCHIE!”. “Grazie mille, ma lo avevo capito!”. “Te lo dico perchè c’è gente che passa, li prende e se li mangia. NON si mangiano, sono TAPPI!”.


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Dalle 22.00 alle 24.00 sono tutti per Richie Hawtin. Al secondo anno di presenza al Kappa futurfestival è attesissimo e  acclamatissimo, appena gira una levetta e lascia partire un basso il boato della folla sovrasta la musica, e Richie, là sul palco, sembra sempre più una formichina bionda che gode di questo grande privilegio di far impazzire il pubblico.

Puntuale come un orologio svizzero, alle 23.59 chiude il set e saluta tutti rimandando all’anno prossimo. Aspettiamo il kff#15 a cui sicuramente presenzieremo.

Reportage a cura di Tommaso Sorgentone

Photo courtesy of Massimo Lo Bianco