Cosa sono diventati: Gazosa



Eterni nostalgici nell’anima, i membri della redazione di Darlin si ritrovano spesso a fantasticare riguardo gli ipotetici risvolti di carriera che le figure della cultura pop possono aver avuto negli anni successivi allo svanire del successo. Quanti sono gli artisti che hanno goduto di un successo planetario effimero, finendo nel dimenticatoio in un battibaleno? Tanti.

Per rendere omaggio a tutte queste star che hanno fatto il loro tempo, abbiamo deciso di lanciare una rubrica nella quale cercheremo di soddisfare la vostra curiosità. #CosaSonoDiventati.

Dopo la prima puntata dedicata al successo mondiale delle All Saints, il quartetto pop femminile, per il secondo appuntamento abbiamo deciso di rievocare le gesta di un gruppo nostrano e più ruspante, il cui successo breve quanto intenso ha avuto portata nazionale, sì, non può competere con le All Saints, ma è comunque rimasto nella nostra memoria per essere approdato al festival di Sanremo e per la colonna sonora della compagnia telefonica Omnitel (l’antenato di Vodafone) con la bella bellissima Megan Gale. I Gazosa.

gazosa

Più che di boyband, per i Gazosa è il caso di parlare di babyband: al momento del debutto l’età media del gruppo è di 14 anni. La formazione avviene a Roma nel 1998 con il nome di Eta Beta, quando Jessica Morlacchi, 11 anni (voce e basso), Valentina Paciotti, 13 anni (tastiera) e Federico Paciotti, 11 anni (chitarra e ruolo di più ribelle del quartetto), conoscono l’ultimo membro della futura band, Vincenzo Siani, 12 anni (batteria). Subito dopo, nel ‘99 cambiano nome in Zeta Beta, proprio prima di incidere “Mamma Mia”, cover degli Abba, negli studi Stemma di Roma.

Caterina Casco d’Oro Caselli ha giocato un ruolo molto importante per la carriera del gruppo: prendendoli sotto la sua ala protettrice gli ha fatto firmare nel 1999 un contratto discografico per la sua etichetta Sugar, ha suggerito l’ennesimo cambio di nome in quello da noi tutti conosciuto di Gazosa ed ha prodotto, nel 2000, il loro omonimo album di cover, perlopiù di brani inglesi.

Il 2001 è l’anno clou per il gruppo, l’apice del breve-brevissimo successo. Approdando a quello che con stupore di un po’ tutti viene definito “festival della canzone Italiana”, i quattro giovincelli assaporano la fama e si posizionano nientemeno che al primo posto nella categoria giovani con il brano “Stai con me (forever)”. Enigmatica sia la scelta di usare una parola inglese quando bastava un semplice “per sempre”, sia il fatto di doverlo mettere tra parentesi.

Il coronamento finale è dato dalla fortuna del singolo con cui partecipano al Festivalbar, www.mipiacitu, uscito a Luglio dello stesso anno, stavolta con la ben più prestigiosa etichetta Universal.  Il successo del brano è tale da renderlo il tormentone dell’estate ed essere scelto come colonna sonora dello spot Omnitel, in cui vediamo i quattro mentre si spruzzano scherzosamente dell’acqua con quella ficatomica di Megan. Ma il vero prestigio è dato dalle numerose riprese del pezzo da parte di celebrità, in onda sui programmi più seguiti delle reti nazionali.

Nel 2002 i Gazosa si ripresentano a Sanremo, stavolta nella categoria big (in effetti l’età media del gruppo è vertiginosamente salita intorno ai 15 anni) con il brano “Ogni giorno di più”, stavolta senza titoli tra parentesi e senza successo: si piazzano infatti al decimo posto. Lo stesso anno incidono il terzo album dal titolo “Inseparabili”, dopodichè si separano. Ok. Cercano il colpo di coda fino all’ultimo con una cover della Caselli, “Nessuno mi può giudicare”, ma stavolta manco Casco d’Oro li può salvare.

Dopo lo scioglimento del gruppo le strade dei fab four si dividono: Jessica Morlacchi, oltre ad essere diventata una discreta figa e farsi un sacco di selfie con le grazie in vista (apprezziamo) come potete vedere dalle foto del suo profilo facebook (non è difficile trovarla), inizia a suonare nei locali di Roma con la sorella Giada, cosa che sembra fare tutt’ora. Nel 2005 viene invitata a duettare con Marco Masini all’ennesimo festival di Sanremo e nel 2006 esce il suo primo singolo dal titolo “Un bacio senza fine”, seguito da “Pensieri Timidi”. Leggende raccontano che dopo lo scarso successo dei singoli abbia intrapreso i lavori più umili come quello di cameriera di fast food, per poi tentare un rientro nel mondo della musica con la partecipazione a The Voice 2013. Anche questo sembra non aver fatto proprio scintille.

Di Valentina Paciotti, oltre a sapere che in un primo momento si improvvisa cantante e prova a rimettere in piedi la band senza successo, non conosciamo molto di più… per qualche anno se ne sono perse le tracce, poi è riapparsa sul web con queste foto, a metà tra tentativi di scatti artistici e backstage di film porno, direttamente dal suo profilo myspace.

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Vincenzo Siani, a quanto dicono tutti è il membro più dotato (musicalmente eh) del gruppo. Dopo lo scioglimento continua a suonare come spalla a diversi artisti partecipando ai tour. Nel 2009, quando i Gazosa si riuniscono, Vinnie è l’unico componente originario della band. Oggi la sua occupazione principale è quella di insegnante di batteria e, almeno a quanto scrive sul suo profilo Facebook, vive a New York.

Federico Paciotti, con uno stile tendente verso il metallaro già ad 11 anni sul palco di Sanremo, segue l’istinto e prende lezioni di chitarra metal dal cantante Richard Benson. Poi però collabora alla realizzazione dell’album “Lasciami entrare” di Valerio Scanu, insieme, tra gli altri, a Davide Rossi, figlio di Vasco. Di metal nel disco c’è ben poco. Non ascoltate più di 30 secondi se ci tenete alla salute.

Una delle ultime apparizioni del gruppo documentate da video risale al 18 Agosto 2009, per la festa di S. Donato ad Auletta, in provincia di Salerno.

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